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La riabilitazione come realtà del gruppo : idee di Ronald Fairbairn sui gruppi

2019 - Franco Angeli

83-95 p.

  • L'autore propone una lettura critica di un articolo in cui Donald Fairbairn esprime il proprio punto di vista sulla funzione riabilitativa della psicoterapia di gruppo. L'autore parte innanzitutto dalla contestualizzazione dell'articolo nel proprio periodo storico, caratterizzato dalle scoperte di Bion e Foulkes a Northfield. Sulla scia di un lavoro di Hinshelwood, alcune caratteristiche dei contributi di questi ultimi vengono utilizzati per mettere in luce due diverse dimensioni della psico-terapia di gruppo, quella del trattamento e quella della riabilitazione, che si trovano in contrapposizione nell'articolo di Fairbairn.
  • Fairbairn propone essenzialmente due cose: 1) che i pazienti che hanno compromesso i rapporti con il loro gruppo di appartenenza beneficino di interventi di riabilitazione più che di un trattamento; 2) che la psicoterapia di gruppo abbia una natura prevalentemente riabilitativa. A commento, viene proposta una lettura critica del concetto di riabilitazione nel suo aspetto di supposta espressione dei limiti della psicoterapia di gruppo ma anche di espressione del peso della realtà esterna nella psicoterapia di gruppo. In particolare, l'autore si sofferma sull'idea che sia utile considerare la realtà come una presenza all'interno della mente; muovendo a partire da questo punto di vista divenerebbe più immediato capire come la riabilitazione e la psicoterapia di gruppo lavorino affinché il soggetto ristabilisca un dialogo con la realtà sia al di fuori che all'interno di sé. [Testo dell'editore].
  • The author proposes a critical reading of an article where Donald Fairbairn ex-presses his point of view on the rehabilitative function of group psychotherapy. The author begins by contextualizing Fairbairn's article in its own historical period, which was characterized by Bion and Foulkes' discoveries at Northfield's. Following an article by Hinshelwood, the author utilizes the characteristics of the work of the latters as an example of two particular dimensions of group psychotherapy, that of treatment and that of rehabilitation, which are compare in Fairbairn's article.
  • Fairbairn essentially proposes: 1) that patients who have a compromised relationship with the group they belong to benefit more from rehabilitation interven-tions than from treatment interventions; 2) that group psychotherapy has a prevalently rehabilitative nature. To comment on Fairbairn's work, the author then proposes to analyse the concept of rehabilitation both as something that supposes to manifest the limits of group psychotherapy and also as the expression of the weight of external reality in group psychotherapy.The author is especially concerned with the usefulness of thinking about reality as a presence inside of a subject's mind; the author proposes that starting from this point of view would make it more clear how rehabilitative intervention and group psychotherapy work to re-establish a dialogue between a subject and the reality outside and inside him. [Publisher's text].

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Gruppi : nella clinica, nelle istituzioni, nella società : 2, 2019