Vent'anni di "giusto processo" e trent'anni di "codice Vassalli" : quel (poco) che rimane..

P. 641-653

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  DOI: 10.12871/97888331806491

  ISSN: 2384-9479

  Permalink: http://digital.casalini.it/10.12871/97888331806491
• In this issue

  • Vent'anni di "giusto processo" e trent'anni di "codice Vassalli" : quel (poco) che rimane..
  • Il romanzo di un codice
  • Le insidiose oscillazioni della recente legislazione populista tra tutela della "sicurezza" e garanzia dei diritti fondamentali
  • La crisi della giustizia tra pressioni comunitarie e recessioni interne
  • Una crisi annunciata : lettera a un giovane avvocato sul processo penale
  • Rapporti tra diritto penale sostantivo e processo penale a trent'anni dal Codice Vassalli
  • Sistema sanzionatorio e infermità psichica : i nodi delle questioni presenti tra riforme parziali effettuate e riforme generali mancate
  • La completezza delle indagini, tra obbligo costituzionale e (costanti) elusioni della prassi
  • Obblighi convenzionali, tutela della vittima e completezza delle indagini
  • Riforme attuate, riforme fallite e riforme mancate degli ultimi 30 anni : le intercettazioni
  • "Il re è nudo" : anomie disapplicative a proposito del captatore informatico
  • Udienza preliminare e controlli sull'enunciato d'accusa a trent'anni dal codice di procedura penale
  • L'uso strategico dei procedimenti "differenziati"
  • La peripezia del patteggiamento in un trentennio di sperimentazione
  • A trenta anni dall'entrata in vigore del c.p.p. : le disposizioni generali sulle misure cautelari personali
  • Specificità ed inammissibilità dell'atto di impugnazione a seguito della riforma Orlando
  • L'incidente di esecuzione a rimedio della pena e della condanna illegale : tra riforme "pretorie" e mancate riforme legislative
  • "Cronaca di una morte annunciata" : l'insopprimibile fascino degli automatismi preclusivi penitenziari e le linee portanti della "riforma tradita"
  • L'ordito rapsodico della riforma penale
  • Tradimenti di un Codice
  • Riformare il penale, tra l'abbandono del codice e la centralità della legge