Cultura popolare e immaginario morale
9-30 p.
Stanley Cavell è stato senza dubbio il primo a riconoscere la trasformazione della teoria e della critica portata avanti dalla riflessione sulla cultura popolare e i suoi oggetti "ordinari", come il cosiddetto cinema popolare. Cavell definisce la filosofia come education of grownups e lo fa in parallelo con il suo scopo di conferire alla cultura popolare la funzione di cambiare noi stessi. In conformità con la sua posizione, il valore della cultura non ridiede nella "grande arte" ma nella sua capacità trasformativa, la stessa capacità che ritroviamo nel perfezionismo morale di Emerson e Thoreau. All'interno di una simile prospettiva, la vocazione della cultura popolare sta nell'educazione filosofica di un pubblico, piuttosto che nell'istituzione e nella valorizzazione di un corpus socialmente individuato. [Testo dell'editore].
Stanley Cavell was no doubt the first to account for the transformation of theory and criticism brought about by reflection on popular culture and its "ordinary" objects, such as so-called mainstream cinema. Cavell defined philosophy as the "education of grownups", in parallel with his goal to give popular culture the function of changing us. According to him the value of a culture lies not in "great art" but in its transformative capacity, the same capacity found in the moral perfectionism of Emerson and Thoreau. Within such a perspective, the vocation of popular culture is the philosophical education of a public rather than the institution and valorisation of a socially targeted corpus. [Publisher's text].
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Sociologia e politiche sociali : 2, 2019-
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Information
ISSN: 1972-5116
KEYWORDS
- Film, Televisione, Nuovi Media, Stanley Cavell, Etica del Cinema, Film, Television, New Media, Stanley Cavell, Film Ethics