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Valutazione e percorsi di trattamento del rischio autolesivo in carcere : l'esperienza nella Casa Circondariale di Monza

2018 - Franco Angeli

307-331 p.

  • Per i soggetti reclusi, i principali fattori di rischio autolesivo descritti in letteratura possono essere riassunti in due categorie: quella situazionale, relativa all'evento detentivo, e quella di importazione con riferimento alle variabili socio-demografiche, alle caratteristiche cliniche dell'individuo antecedenti la detenzione. Per la specificità del contesto detentivo, considerare l'agito autolesivo come il risultato dell'interazione tra differenti categorie di fattori di rischio sembra essere la modalità più appropriata per orientare adeguatamente gli interventi clinici. Nella Casa Circondariale di Monza, dal settembre 2012, viene applicato un protocollo finalizzato alla prevenzione dell'agito auto/etero lesivo, a tutta la popolazione che accede in istituto entro 72 ore dall'ingresso al Servizio Nuovi Giunti. Oltre al colloquio clinico, viene somministrato un assessment testale, finalizzato ad un esame multidimensionale, con i seguenti strumenti standardizzati sulla popolazione detenuta:
  • i) Jail Screening Assessment Tool (J-Sat), intervista semistrutturata che permette di indagare la situazione giuridica (tipo di reato, detenzioni), anamnesi degli agiti aggressivi (auto/etero diretti), valutazione psicosociale (relazioni significative, supporto sociale, lavoro), uso di sostanze, presenza di disturbo psichiatrico (in anamnesi e nell'attualità), rischio suicidario/autolesivo, presenza di sintomatologia ansiosa e depressiva; ii) Barratt Impulsiveness Scale 11 (BIS11) scala autosomministrata mirata alla misurazione dell'impulsività; iii) Clinical Outcome in Routine Evaluation-Outcome Measure (CORE-OM), scala autosomministrata che permette di valutare il livello del distress psicologico, utilizzata anche come strumento di valutazione d'esito dell'intervento attivato. In caso di positività allo screening, avviene l'assunzione in cura del detenuto valutando l'evoluzione del quadro clinico, si procede alla richiesta di valutazione psichiatrica ed all'inserimento in un piano di monitoraggio,
  • con misure di sorveglianza a carattere precauzionale. Entro 2 settimane dal primo colloquio, viene somministrato il Millon Clinical Multiaxial Inventory-III (MCM-III), questionario finalizzato ad approfondire la struttura ed il funzionamento della personalità. Il protocollo di valutazione utilizzato consente di indagare, sia i fattori situazionali sia quelli di importazione come categorie di rischio, oltre che la loro interazione, su questa base il clinico procede alla definizione dell'intervento più appropriato. La fase di valutazione iniziale permette di identificare le aree di fragilità da affrontare e di definire gli obiettivi dell'intervento, condividendoli con il paziente detenuto. [Testo dell'editore].
  • Main risk factors of self or to others injurious behaviors in prison settings, as describing by researches, could be divided in situational factors, related to the prison environment and importation factors, related to the socio-demographic status and clinical characteristics prior the imprisonment. Related to the specificity of prison setting, considering self or others injurious behaviors in prison settings as the outcome of composite combinations of multiple risk factors is more appropriate for orienting the clinical interventions. Considering guidelines a specific protocol actuated at the Monza Prison to assess and prevent risk for harm in prisoners. It has been applied since September 2012 and within 72 hours from the entrance in prison every prisoner has a clinical session with a psychologist where some screening tools are administered: i) Jail Screening Assessment Tool (JSAT), used to explore juridical situation, history of aggressive acts, psychosocial evaluation, drug assumption,
  • presence of psychiatric disorder, suicide or self- -harm risk, presence of anxious and depressive symptomatology; ii)Barrat Impulsiviness Scale-11 (BIS-11), a rating scale to evaluate the impulsiveness; iii)Clinical Outcome in Routine Evaluation-Outcome Measure (CORE-OM), a rating scale to evaluate the distress' level. It could be used also to evaluate outcome of treatment. When the psychologist detect the risk by J-SAT and/or by BIS-11's score above cut-off, it's possible a psychiatric advice and the prisoner is included in a monitoring and treatment plan which is dependent on the development of the clinical conditions. In these prisoners, Millon Clinical Multiaxial Inventory-III (MCM-III) is also administered within 2 weeks from first clinical session, to investigate the structure and the functioning of personality.
  • This protocol allows to investigate both situational and importation risk factors and how they interacting with each other and the psychologist could use these information for orienting the clinical interventions. [Publishers' text].

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Ricerche di psicologia : 3, 2018