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La medicalizzazione della sessualità maschile

2018 - Franco Angeli

5-35 p.

  • Nelle società occidentali gli script sociali definiscono la sessualità maschile come attiva, caratterizzata da un costante ed elevato desiderio sessuale, ed orientata alla prestazione, attribuendo così un ruolo centrale all'erezione. Per effetto di questo orientamento, la sessualità maschile è sempre più oggetto di medicalizzazione, ovvero essa è trattata come patologia nella misura in cui devia da un immaginario stereotipico socialmente condiviso. Nei recenti trial farmacologici l'attenzione è stata quindi incentrata su alcuni aspetti dell'attività sessuale come l'aumento percentuale del numero di eventi definiti "sessualmente soddisfacenti" e questa prospettiva sulla quantità anziché sulla qualità dell'attività sessuale è stata criticata. La difficoltà nel comprendere i vissuti di questi uomini potrebbe derivare da un bias di base, rappresentato dal significato che gli uomini attribuiscono all'espressione "rapporto soddisfacente" con tutta probabilità fortemente influenzato dagli script sessuali dominanti e
  • quindi centrata sugli aspetti quantitativi, piuttosto che emotivi. Tale carenza, potrebbe in una certa misura spiegare il fenomeno di abbandono delle terapie farmacologiche anche quando efficaci. Per questo, la necessità di sviluppare una visione più complessa e ricca della condizione di difficoltà sessuale appare sempre più importante e centrale per la medicina sessuale. [Testo dell'editore].
  • In Western societies social scripts define male sexuality as active, characterized by a constant and high sexual desire, and performance oriented, where the erection have a central role. As a result of this perspective, male sexuality is increasingly object of medicalization and treated as a pathology when it deviates from a socially shared stereotypical imagery. In recent pharmacological trials, attention has therefore focused on some aspects of sexual activity such as the percentage of "sexually satisfactory" events, and this perspective on quantity rather than quality of sexual activity has been criticized. The difficulty in understanding the feeling of these men could derive from a basic bias, represented by the meaning that men attribute to the expression "satisfying intercourse" probably influenced by dominant sexual scripts and therefore centered on performance rather than emotional aspects. This lack could in some way explain the phenomenon of drug drop out even when therapies are effective.
  • For this reason, to build a more complex and rich vision of male sexual difficulty seems increasingly important and central in the sexual medicine field. [Publishers' text].

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Rivista di sessuologia clinica : 1, 2018