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Aprile 1860 : Stato e rivoluzione prima dei Mille

2018 - Franco Angeli

53-87 p.

  • Negli ultimi anni la storiografia sul Risorgimento ha vissuto un tempo di forte rinnovamento. I nuovi studi sul processo del nation building si sono misurati con la ricerca di nuove fonti e l'aggiornamento delle categorie storiografiche, intersecando il consolidato dibattito europeo ed atlantico che incrocia la nascita degli stati nazione con le rivoluzioni e i conflitti. In particolare è stato il Mezzogiorno a occupare maggiore spazio in questo dibattito perché, a differenza degli stati della penisola centro settentrionale che vissero una transizione morbida nell'annessione allo stato sabaudo, il Regno delle due Sicilie attraversò, prima e anche dopo i plebisciti, una lunghissima stagione di rivoluzioni e conflitti intermittenti che, se condivisero con gli altri la matrice liberale prima e le pretese costituzionali poi, intercettarono il problema nazionale all'interno di un conflitto politico interno molto diverso. Le Due Sicilie, infatti, rappresentarono non solo un modello statale alternativo a quello libe
  • ral unitario ma anche la principale nemesi del progetto nazionale pan italiano. Il Regno, dalla fondazione fino al dissolvimento, rappresentò una realtà geopolitica solida, sia sul piano interno che su quello internazionale. L'equilibrio tenne in piedi il sistema fino a quando, nella primavera del 1860, il nemico interno più pericoloso, la Sicilia, non avviò l'ennesima insorgenza che costrinse le autorità e il nuovo sovrano a misurarsi con il controllo del territorio e la repressione del dissenso. Il moto della Gancia del 4 aprile, prima di canalizzarsi nella guerra unitaria, fu soppresso senza troppo sforzo dall'esercito ma avviò la guerriglia che per le settimane successive agitò le campagne e le grandi città, coinvolgendo e mobilitando buona parte della regione. L'insorgenza e i suoi sviluppi sono stati ricostruiti dalla storiografia nazionale come episodi minori, espressione del radicato dissenso interno, necessario preludio all'impresa eroica di Garibaldi. In realtà quei fatti, grazie a una ricca e in gr
  • an parte inedita documentazione, risultano essere particolarmente interessanti se considerati nella prospettiva opposta, quella, cioè, del principale interprete della controrivoluzione: la monarchia di Francesco II. Vista attraverso lo sguardo dello stato duosiciliano, la dialettica che si innescò tra territori, istituzioni e comunità si presta perfettamente a rispondere ad alcune delle questioni aperte dal dibattito sull'Antirisorgimento: i protagonisti, le strutture, la proposta politica, i modi e le forme di costruzione del consenso, gli apparati identitari, gli aspetti simbolici, le strategie di potere ne costituiscono i nodi storiografici centrali. L'aprile del 1860, da mera fase di passaggio alla guerra nazionale, si trasforma così in tempo privilegiato per comprendere i caratteri dell'ultima, e ancora vittoriosa, controrivoluzione borbonica. [Testo dell'editore].
  • In recent years, the historiography on the Risorgimento has undergone a profound renewal. Students of the state-building process have tapped new sources and updated historical categories, in close connection with international debates on revolutions and conflicts Unlike states in the central and northern Peninsula, the Kingdom of the Two Sicilies in fact lived through a long period of revolution and conflict, both before and after the Plebiscite. Although the patriots' liberal and constitutional platform was the same, the Bourbon state represented an alternative model and a kind of Nemesis of the pan-Italian national project. The balance of the system was maintained until the spring of 1860, when the most dangerous of internal enemies, Sicily, started a fresh insurrection which compelled the new king and the Neapolitan government to engage in repressive action and to strive for territorial control. These facts have been construed by traditional historiography as minor episodes, a kind of prelude to Garibaldi'
  • s exploit; but a rich and largely unpublished documentation points to an opposite direction, that is to the monarchy of Francis II as a champion of Antirisorgimento. The events of April 1860 no longer appear as a transitional phase towards a national war, but as the last, still victorious Bourbon counter-revolution. [Publishers' text].

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Società e storia : 159, 1, 2018