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La pelle psichica : difese psicotiche, processo borderline e deliri

2017 - Franco Angeli

61-80 p.

  • In questo articolo applico il concetto di pelle psichica al lavoro analitico con soggetti affetti da disturbi di personalità e psicosi. Quando emergono le psicosi, la pelle difensiva che protegge l'Io si lacera e violente forze inconsce irrompono nella personalità. Alcuni dei pazienti con diagnosi di schizofrenia con i quali ho lavorato si identificavano con caratteri archetipici quali Cristo, Satana, John Lennon o la Regina. L'adozione di queste figure famose può fungere da pelle psichica secondaria. Tali identificazioni deliranti possono fornire uno scudo protettivo per nascondere la messa a nudo del Sé e impedire le intrusioni da parte del mondo esterno. Mediante alcuni esempi clinici, cercherò di dimostrare come queste "seconde pelli" archetipiche possano preservare la vita fino a quando le condizioni interne ed esterne non consentano al Sé di emergere. Proverò a stabilire un confronto tra queste identificazioni psicotiche e il narcisismo a "pelle sottile" e "pelle spessa" e le "difese del Sé" degli stati
  • borderline dove la pelle psichica può apparire danneggiata ma non disintegrata. Accennerò infine all'esperienza personale di Jung e al modo in cui è riuscito ad evitare il crollo psicotico. [Testo dell'editore].
  • In this paper, I apply the concept of psychic skin to analytic work with people suffering from personality disorders and psychoses. When psychoses emerge, the defensive skin which protects the ego is breached and violent unconscious forces rip through the personality. Some of the patients diagnosed as schizophrenic with whom I work have identified with archetypal characters such as Christ, Satan, John Lennon and the Queen. I attempt to show how the adoption of these inflated personas can serve as secondary psychic skins. Such delusional identifications can provide a protective shield to hide the denuded self and prevent intrusion from the external world. Through clinical example, I try to demonstrate how these archetypal "second skins" can preserve life until internal and external conditions make it possible for the self to emerge. I contrast such psychotic identifications with "thin-skinned" and "thick-skinned" narcissism as well as "defences of the self" in borderline states where the psychic skin may be da
  • maged but does not disintegrate. I also look at the ways in which Jung's own personal experience was different from this and how he managed to avert psychotic breakdown. [Publishers' text].

Is part of

Studi junghiani : rivista semestrale dell'Associazione italiana di Psicologia Analitica : 45, 1, 2017