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Sociologia delle cornici

2005 - Luigi Pellegrini

P. 1-159

  • Erving Goffman occupa un posto speciale all'interno del discorso non solo della sociologia in generale, ma anche della nuova scuola di Chicago, considerato accanto all'impostazione di Herbert Blumer, il cui oggetto di studio è la contestualità del significato, e all'impostazione di Manfred Kuhn che ha come oggetto di riflessione gli aspetti strutturati della vita sociale, egli ha teorizzato soprattutto la dimensione drammaturgica legata ai processi di interazione e comunicazione interpersonale a partire dalla vita quotidiana.
  • Osservatore acuto, apparentemente in antitesi alle spiegazioni globalizzanti della realtà, descrive e analizza la socialità concretamente vissuta, appunto la quotidianità o normalità, le particolarità dell'interagire a partire da un doppio originale e fondamentale interrogativo. In Goffman, siamo per un verso di fronte alla domanda sull'origine di un ordinamento sociale significativamente interpretabile nell'agire dell'uomo; per altro verso di fronte alla domanda sulle condizioni che rendono possibile il mantenimento di un tale ordinamento sociale.
  • Questo doppio interrogativo sposta l'oggetto dell'analisi sociologica sul terreno della situazione comunicativa o dell'interazione, o meglio sui rapporti sintattici tra le azioni di persone interagenti. Il lavoro di Massimo Cerulo, presentato dal sociologo Paolo Jedlowski specialista di storia della sociologia e non solo, ha come oggetto principale di trattazione Frame Analysis, riconosciuto come lo studio più importante di Goffman, incentrato sull'organizzazione dell'esperienza, e in cui i soggetti sociali confrontano percezioni e interpretazioni della vita sociale all'interno di una serie mobile di «cornici». Non c'è, infatti, comunicazione se non all'interno di un contesto o frame in cui, come Cerulo mette in rilievo nel suo lavoro di ricostruzione dell'approccio goffmaniano, il contenuto della comunicazione deve pur essere interpretato. [Testo dell'editore]