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La violazione dell'autorizzazione allo scarico di acque reflue tra sostanze pericolose, limiti tabellari e misure cautelari

2015 - Franco Angeli

11-30 p.

  • L'attività d'impresa può avere effetti negativi nei confronti degli ecosistemi, in particolare dell'acqua. Il legislatore europeo ha consolidato i suoi sforzi soprattutto verso l'introduzione di regole per proteggere le risorse idriche dalle sostanze pericolose. In relazione allo scarico delle acque reflue, la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000 (GU n. L 327 del 22/12/2000), definisce il quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, sulla base di un approccio integrato alla pianificazione e gestione delle risorse idriche. In tale contesto l'Italia è chiamata ad adottare misure concrete per evitare il deterioramento dello stato di tutti gli elementi delle acque sotterranee, vietando in esse l'immissione delle sostanze inquinanti elencate negli allegati della direttiva.
  • L'obiettivo generale del provvedimento europeo è quello di raggiungere il "buono stato" delle acque superficiali, utilizzando - come riferimento - la comunità scientifica internazionale e determinati parametri e indicatori chimico-fisici. Nell'ordinamento italiano, inoltre, esiste nel Codice dell'ambiente una specifica disciplina autorizzatoria sugli obblighi del gestore di uno scarico di acque con sostanze pericolose, fondata sul principio dello "sviluppo sostenibile", che sempre più frequentemente deve essere coordinata con gli strumenti preventivi cautelari disposti dal codice di procedura penale. [Testo dell'editore].
  • In the exercise of their activity businesses can pollute the environment and in particular water. The European legislator has mainly consolidated its efforts towards the introduction of rules to protect water from hazardous substances. In relation to the discharge of wastewater, Directive 2000/60/EC of the European Parliament and of the Council of 23 October 2000, establishing a framework for Community action in the field of water policy, (Official Gazette no L 327, 22 December 2000) sets the framework for EU action in the field of water, based on an integrated approach to the planning and management of water resources.
  • So Italy is called upon to take concrete measures to avoid the deterioration of the status of all water and groundwater elements by prohibiting the introduction into surface and groundwater of pollutants listed in the annexes to the Directive. The overall objective of the Directive is to achieve the "good status" of surface water, using, as a reference, the international scientific community, ecological, hydrological and chemical-physical parameters and indicators. There is a specific authorisation system in Italian framework and regulation on water discharge liability distributed in accordance with the "sustainable development" principle related to a specified legal tools frequent into criminal lawsuits. [Publisher's Text].

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Agricoltura, istituzioni, mercati : rivista di diritto agroalimentare e dell'ambiente : 1, 2015