L'immagine di guerra : la Resistenza nel cinema italiano dell'immediato dopoguerra
P. 35-50
Al di là delle diverse ideologie messe in campo, all'interno della cinematografia resistenziale, che si concentra per la maggior parte tra il 1945 e il 1946, è facile riconoscere figure e schemi ricorrenti che passano da un film all'altro, contribuendo a delineare un immaginario comune. Prendendo come modello Roma città aperta, l'esiguo numero di film dedicati alla Resistenza, realizzati negli anni immediatamente successivi alla guerra, è caratterizzato da opere molto diverse tra loro che hanno però in comune principalmente il fatto di essere concepite sull'onda emotiva degli eventi, dimostrando quella “smania di raccontare” descritta da Italo Calvino come un portato comunitario degli anni di guerra. [Testo dell'editore]
Beyond the different ideologies on the field, among the films on the Resistance produced in the aftermath of WWII, mostly between 1945 and 1946, it is easy to recognize recurring figures and schemes moving from one film to another, all contributing to delineate a common imagery. Taking Open City as a model, the scarce filmography on the Resistance realized after the war includes works very different one from another. Still, they mainly have in common their being created in the emotional wave that followed the events, showing that “craving for narration” described by Italo Calvino as the communitarian baggage in the years of war. [Publisher's text]
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Information
DOI: 10.1400/242819
ISSN: 2283-9852