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Divertimento per Saturno

2024 - Ronzani editore

2 volumes : color illustrations

Includes bibliographical references.

Volume I - TACCUINI 1946-1981. Cosa fanno gli scrittori quando non sono alle prese con un'opera? Prendono appunti, annotano cose, registrano momenti, progettano, ricercano... E spesso, liberi da preoccupazioni strutturali o da aspettative di sorta, in questi momenti ludici, in queste scritture tangenziali, incontrano il sé più autentico. Sergio Ferrero, l'autore di alcuni dei romanzi più originali del secondo novecento - romanzi che, se non hanno scalato le classifiche di vendita, hanno però meritato l'attenzione di critici prestigiosi e dai gusti distanti come Garboli, Citati, Cases, Guglielmi - per oltre sessant'anni ha sottratto alla forza distruttiva del dio Kronos questi Divertimenti per Saturno.

Epifanie, appunti di lettura, incontri, curiosità, schizzi, e ancora, "telai", trame di romanzi o di racconti che non avrebbe mai scritto, momenti della propria vita, fatti cui ha assistito o storie raccontate da altri. Il tutto mantenendo e forse mettendo a punto il proprio inimitabile sguardo, lo "stile Ferrero", capace di stanare il mistero, il conturbante, l'inedito, il bizzarro, nelle cose più semplici, negli eventi più quotidiani. E tuttavia, scrittore jamesianamente controllato, non avrebbe mai "assemblato" questo libro; o, se lo avesse fatto, lo avrebbe distillato all'estremo, riducendolo forse a poco più che una plaquette. Francesco Rognoni ha scelto invece una modalità opposta: espandere e inglobare, accogliendo anche stralci di lettere, e non-scritture, immagini, ritagli di giornale, che Ferrero raccoglieva in grandi album nella tradizione anglosassone dello scrapbook.

Ne risulta una sinfonia-monstre che restituisce la complessità di una cultura raffinatissima e sterminata, di una vita piena, fatta di luoghi, case e incontri. Da Saba a Genet, da Penna alla Yourcenar, da Cioran a Julien Green, da Mario Praz a Clotilde Marghieri, una folla di personaggi sfila in queste pagine accanto a sconosciuti che la penna di Ferrero rende altrettanto eccezionali. Un libro dunque che non solo rappresenta il laboratorio di un autore tutto da riscoprire, ma si propone anche come opera autonoma e, perché no, il modello di un inedito genere a cavallo tra critica, filologia, biografia e letteratura tout court, nella collaborazione tra lo scrittore e il suo curatore. Andrea Rossetti.

Volume II - TACCUINI 1982-2008. La curiosità, l'attenzione erano le sue caratteristiche fondamentali: Sergio era attento e curioso in modo insaziabile e capace di appassionarsi in continuazione alle persone, alle storie, agli aneddoti, ai modi di dire, agli animali, ai cibi, agli arredi, agli odori, ai sapori: alla vita, in una parola, così come immagino fossero attenti e curiosi Balzac, Dickens, e Simenon. A Miasino, sul lago d'Orta, a Suna, sul lago Maggiore, a Nafplion, in Grecia, a Garches, a Parigi, le sue case erano sempre aperte, come teatri o circhi pieni di meraviglie, di trame, di numeri, di comparse, di attori, di cani, di gatti, di libri. Generoso fino alla prodigalità, di sé, del suo tempo, della sua intelligenza, insegnava, senza parere, la largesse. Libero da tutte le misere convenzioni del mondo moderno in generale e della società letteraria italiana in particolare, insegnava la libertà, l'agio, il piacere di respirare a pieni polmoni.

Spiritoso come Molière e come Billy Wilder insegnava la leggerezza, la stravaganza. L'umorismo tagliente come una lama ben temperata, addestrava a far piazza pulita di ogni cattiva o pigra abitudine. Perché la sua libertà, il suo umorismo, la sua leggerezza nascondevano all'interno un'ossatura inflessibile. Scherzando diceva, spesso con orgoglio, qualche volta fingendo di scusarsi: "La mia infanzia risale all'ancien régime". Niente di più vero. In realtà era l'ultimo gentiluomo, l'ultimo eccentrico settecentesco disceso lungo una corda da saltimbanco da un affresco del Tiepolo e costretto purtroppo a muoversi in un paesaggio, in un mondo, che non era il suo, e a scrivere per lettori che non conoscono - e non sanno riconoscere nei suoi libri, luminosi e foschi come dei "soli neri" - la tremenda lucidità di Racine appena velata dalla eleganza di Marivaux e dalla malinconia di Musset. Tanto peggio per loro. [Testo dell'editore]

Collection of writings publ. for the first time.

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Anmerkungen zum Inhalt

  • I. Taccuini, 1946-1981 -- II. Taccuini, 1982-2008.