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Spiritus intus alit... : la ricezione di un luogo filosofico virgiliano nel pensiero moderno

2021 - Le Lettere

354 p.

  • Includes bibliographical references and index.
  • «Spiritus intus alit totamque infusa per artus / mens agitat molem et magno se corpore miscet» (Aen. 6, 726-727) sono i versi del sesto libro dell'Eneide che aprono il discorso di Anchise ad Enea sulla natura e sul destino delle anime. Essi costituiscono un preambolo cosmologico, ispirato alla fisica stoica, dell'escatologia pitagorico-platonica sul ciclo di vita, morte e reincarnazione delle anime individuali. La loro fortuna nella storia del pensiero occidentale è vastissima e questa monografia ne tenta una ricostruzione, sia documentando in numerosissimi autori la diffusione del passo virgiliano dalla tarda antichità all'Illuminismo sia esaminando i temi filosofici che sono intrecciati alla ricezione del passo, in particolare il dinamismo e l'ordine della natura e l'animazione cosmica.
  • L'indagine è concentrata sulla presenza del topos in età moderna, con particolare approfondimento sul pensiero inglese. A questa parte centrale della ricerca sono premessi due capitoli introduttivi, il primo sulla cosmologia filosofica del discorso di Anchise e il secondo sulla ricezione tardoantica e medievale del passo. L'indagine sulla ricezione di lungo periodo dell'adagio virgiliano è ancorata al significato che i versi avevano nell'opera del poeta latino, tenendo conto dei risultati consolidati degli studi specialistici in merito. L'esposizione della fortuna del passo nella tarda antichità e nel Medioevo è anch'essa indispensabile per comprendere la trasmissione del topos in età moderna, condizionata dalla concezione platonico-cristiana di spiritus, che sottraeva questa nozione alla connotazione materialistica dello pneuma nello stoicismo. [Testo dell'editore]