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Il moderno e la città spontanea : genesi e resilienza dell'habitat di Michel Ecochard in Marocco

2020 - Quodlibet

159 p. : chiefly ill.

  • Includes bibliographical references (p. 153-159).
  • La città contemporanea del Mediterraneo coloniale è il portato della contaminazione fra l'architettura moderna, eteronoma e universalista, e la tensione alla costruzione autonoma degli spazi e dei paesaggi. Le correnti architettoniche del Novecento europeo, nell'intreccio con la città tradizionale e spontanea, hanno costituito un paradigma di adattamenti reciproci, innescando sinergie nella relazione fra città formale e informale che si rivelano di attualità nel panorama contemporaneo.
  • Il saggio esplora la dialettica fra progetto prefigurativo e processi formativi spontanei attraverso l'indagine della vicenda architettonica del Moderno in Marocco, della genesi delle proposte progettuali e dell'efficienza mostrata nel tempo in termini di resilienza urbana. Focalizza le esperienze dirette dall'architetto francese Michel Ecochard a Rabat e Casablanca fra il 1946 e il 1952, poi presentate al IX Congresso Internazionale di Architettura Moderna nel 1953, che hanno espresso una declinazione del pensiero Moderno in relazione dialogica con l'autopoiesi del processo formativo della città.
  • Il metodo di Ecochard formula una tesi di intervento, l'habitat pour le plus grand nombre, della quale l'evoluzione informale costituisce l'antitesi, crisi dell'ordine progettato e stimolo all'adattamento della sua architettura. La sintesi di tale processo, letta a qualche decennio di distanza, mostra i fattori di adattabilità che hanno agevolato la reazione alle pressioni dello sviluppo, ed esplicita la fortuna progettuale, locale ed internazionale, di alcune soluzioni adottate. [Testo dell'editore]