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Kim di Rudyard Kipling : il Great Game e il gioco dell'immaginazione narrativa

2018 - Franco Angeli

141-155 p.

  • Nel romanzo Kim (1901), Rudyard Kipling cerca di comprendere la complessità dell'India, quale paese multietnico, sotto l'impero britannico apparentemente benevolo (Raj). Il paesaggio umano e geografico dell'India, derivato dall'esperienza personale di Kipling, si sviluppa attraverso un cruciale dispositivo narrativo: i due personaggi principali sono un giovane sahib, di origini irlandesi, trasformato in un onnipresente ragazzo camaleontico e un venerabile, ingenuo, lama buddista, alla ricerca del sacro Fiume della Freccia. Viaggiando insieme, sono involontariamente coinvolti da un'altra figura paterna (Mahbub Ali, un commerciante di cavalli afgano) nel Grande Gioco, un'eredità storica del XIX secolo della lotta per il potere coloniale, ponendo i "veri" governanti britannici contro le avide spie russe. La crescente rilevanza del Grande Gioco, per la quale Kim viene istruito dai suoi maestri bianchi, è sottolineata soprattutto dai critici postcoloniali, che rilevano uno sgradevole significato ideologico
  • sottointeso che indebolisce l'intero processo estetico. La complessità della trama di Kim, tuttavia, che introduce diverse interpretazioni della realtà (la ruota della vita buddista è vista come una persistente alternativa al Grande Gioco) e che mette in discussione l'identità ibrida di Kim, non consente una facile risposta. In aggiunta, attraverso Kim, il Grande Gioco acquisisce una qualità giocosa e umoristica che ricorda ai lettori lo sforzo creativo dell'autore, puntando a un livello più profondo di immaginazione e plasmando una relazione affascinante tra il mondo interiore di Kim e l'immensità profonda dell'India [Testo dell'editore].
  • In Kim (1901) Rudyard Kipling tries to encompass the complexity of India as a multiethnic country under the supposedly benevolent British rule (Raj). The human and geographical landscape of India, based on Kipling's personal experience, is developed through a crucial narrative device: the two main characters are a young Sahib, of Irish origins, morphed into a ubiquitous, chameleon-like, native boy, and a venerable, naïve, Buddhist Lama, in search of the sacred River of the Arrow. Travelling together, they are unwittingly involved by another father-figure (Mahbub Ali, an Afghan horsedealer) in the Great Game, a historical legacy of the XIX century struggle for colonial power, putting the 'true' British rulers against the greedy Russian spies. The increasing relevance of the Great Game, for which Kim is instructed by his white masters, is stressed especially by postcolonial critics, who detect an unpleasant ideological subtext undermining the whole aesthetic process.
  • Yet, the complexity of Kim's plot, introducing different interpretations of reality (the Buddhist Wheel of Life is seen as an enduring alternative to the Great Game) and questioning Kim's hybrid identity, does not allow an easy answer. Moreover, through Kim the Great Game acquires a playful, humorous quality that reminds the readers of the creative effort of the author, pointing at a deeper level of imagination and shaping a fascinating relationship between Kim's inner world and the fathomless immensity of India. Keywords: Kim, R. Kipling, novel, Great Game, Colonial India, British empire. [Publisher's text].

Ist Teil von

Storia urbana : rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna : 160, 3, 2018