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Chruscëv, la casa sovietica e l'abbondanza comunista

2018 - Franco Angeli

151-180 p.

  • All'inizio dell'epoca sovietica la questione della casa venne affrontata nelle aree urbane con una soluzione particolare, la cosiddetta kommunalka, l'appartamento in condivisione con in comune l'ingresso, la cucina e il bagno. Era nei fatti una soluzione di ripiego, ma incarnava anche le istanze collettivistiche dell'ideologia vigente in Unione Sovietica. Nei primi anni cinquanta la situazione abitativa divenne estremamente problematica. La nuova leadership chruscëviana, che raccoglieva le aspirazioni dei cittadini ad un aumento dei beni di consumo e a un miglioramento delle condizioni di vita, decise di intervenire con l'implementazione dell'edilizia abitativa e la promessa dell'appartamento unifamiliare. Veniva così inaugurata una nuova era dell'architettura sovietica, caratterizzata dall'affermarsi su vasta scala della progettazione tipo e della prefabbricazione.
  • La donna, vista come casalinga, nonostante le tante parole del regime sulla parità di genere, era al centro di queste dinamiche e riceveva la promessa di un alleggerimento del lavoro domestico grazie agli elettrodomestici di cui l'utopia chruscëviana dell'abbondanza e del benessere garantiva la diffusione. [Testo dell'editore].
  • At the beginning of the Soviet era the housing question was addressed in urban areas with a particular solution, the so-called kommunalka, the communal apartment with shared entrance, kitchen and bathroom. It was a makeshift solution, but it also embodied the collective claims of the Soviet ideology. In the early 1950s the housing situation became extremely problematic. The new Khrushchevian leadership, which gathered citizens' expectations for more consumer goods and better living conditions, decided to intervene with the housing implementation and the promise of the single-family apartment. A new era of the Soviet architecture was inaugurated, characterized on a wide scale by standard design and prefabrication. The woman, seen as housekeeper, despite the regime's many words on the gender equality, was at the centre of these dynamics and received the promise of an easing of domestic work thanks to the spread of household appliances which the Khrushchevian utopia of abundance and well-being guaranteed. [Publi
  • shers' text].

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Società e storia : 159, 1, 2018