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Cecilia Paredes : the final garden : fusione fra il corpo umano e la natura

2011 - Gangemi Editore

50 p.

  • L'opera di Cecilia Paredes che si articola in fotografie e installazioni scaturisce da performance che l'artista stessa mette in scena creando una fusione del proprio essere con il paesaggio che plasma. L'artista ritorna, attraverso il proprio corpo, ad un originario rapporto con la natura, in cui ciascun essere vivente non è isolato dal conte stoma anzi gli dà vita cambiando le proprie fattezze e manifestando un inscindibile legame tra il femminile e la diversità degli esseri viventi. La Paredes vuole costruire la propria identificazione con ciò che la circonda per sentirsi in unione con tutto quello che è visibile e con tutto quello che non è visibile.Trasmette nelle sue opere una nostalgia primordiale in cui la natura rimanda alla memoria della parte divina dell'umano.Cecilia desidera essere veicolo di testimonianza di un ecosistema che sta scomparendo, registrando frammenti dimemoria personale e sociale. Le composizioni performatiche e fotografiche seguono le orme di due elementi fondamentali.
  • della composizione e della poetica dell'artista: la natura e la donna. La natura e il femminile vengono effigiate, nella propria sostanza, allo stato selvaggio. La parte selvaggia della figura femminile è esortata da ciò che la circonda a recuperare la sua vera costituzione, mettendola in connessione con i suoi territori spirituali che oltremodo sono stati seppelliti dalle macerie della paura e dalla persecuzione, quelle dell'ipocrisia culturale: "Nel tempo, abbiamo visto saccheggiare, respingere,sovraccaricare la natura istintiva della donna. Per lunghi periodi è stata devastata, come la fauna e i territori selvaggi I territori spirituali della Donna Selvaggia,nel corso della storia,sono stati saccheggiati e bruciati,le caverne sono state distrutte i cicli naturali costretti a diventare ritmi innaturali per compiacere gli altri". [Testo dell'editore].
  • Cecilia Paredes, after her firstmoves in Italy with IILA (the Italian-Latin-American Institute) and after her first solo exhibition in Italy at the Galleria Michela Rizzo, is back exhibiting with us the fruit of a serious and mutual appreciation effort. Paredes already ravished the Italian public back in 2005 with her Costa Rica at the Latin American-IILA pavilion of the 51st Venice Biennial. Today she has earned her space on the European scene and we are honoured to present the exhibition "The Final Garden". [Publisher's Text].
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