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L'oltretevere da oltreaceano

2015 - Donzelli Editore

304 p.

  • Italiani dall'esilio L'esilio è un fenomeno che ha interessato tutte le società antiche e moderne: da quella romana a quelle medievali e rinascimentali fino ad arrivare al Settecento e all'Ottocento con le conseguenze prodotte dalla Rivoluzione francese e dalle rivoluzioni "borghesi". Nessuna di queste esperienze è tuttavia comparabile con l'esilio novecentesco provocato dai grandi rivolgimenti sociali e politici che hanno segnato il secolo scorso. Lo scopo della collana, promossa con il generoso sostegno di Paolo Marzotto, è quello di ricostruire storie, individuali e collettive, di uomini e donne vittime delle persecuzioni politiche e razziali messe in atto dai grandi regimi totalitari: storie quasi sempre avventurose e drammatiche. Con i protagonisti di queste vicende, si muovono anche idee, saperi, competenze e sensibilità artistiche.
  • Oltre alle storie degli esuli, la collana vuole dunque ricostruire il flusso di conoscenze che nella prima metà del Novecento si muove prima entro i confini europei e poi tra le due sponde dell'Atlantico. Nell'estate del 1943 esce negli Stati Uniti un libro sull'Italia scritto da due professori di Harvard. What to Do with Italy, questo il suo titolo, vuole spiegare perché la dittatura fascista ha potuto prosperare, chiarire il ruolo della Chiesa di Roma nelle fortune del regime e offrire soluzioni per il difficile futuro. A firmarlo sono due italiani naturalizzati americani: Gaetano Salvemini, grande storico e antifascista in esilio dal 1925, e Giorgio La Piana, che ad Harvard insegna da decenni Storia della Chiesa. Anche La Piana è un esule: siciliano, sacerdote sospettato di modernismo e intimo amico di don Ernesto Buonaiuti, emigra negli Stati Uniti nel 1913, abbandona l'abito talare e si dedica allo studio della storia della Chiesa tenendo sempre uno sguardo attento alla contemporaneità.
  • Da oltreoceano, lo storico è testimone e al contempo critico osservatore della compromissione della Santa Sede col fascismo, dell'odissea di Buonaiuti colpito dalla scomunica, dei Patti lateranensi, dell'atteggiamento di Pio XI e del successore verso Mussolini e il suo regime. È su questo terreno che avviene l'incontro con Salvemini, impegnato nel suo esilio americano in una parallela riflessione sulla società italiana del ventennio. Grazie a un ampio scavo archivistico, questo libro ricostruisce la biografia di La Piana, il suo contributo nel determinare l'apporto della Chiesa al fascismo e soprattutto la rete di esuli per i quali lo studioso seppe essere un punto di riferimento, un aiuto concreto nella difficile affermazione in un contesto sconosciuto, o anche solo un confidente. Tra questi studiosi vi furono non pochi ebrei italiani costretti a lasciare la madrepatria dopo il varo delle leggi razziali nel 1938.
  • Nel duplice ruolo di pontiere fra due mondi diversi e di acuto osservatore del rapporto fra oltretevere e dittatura, La Piana emerge come personalità di primo piano all'interno di una stagione ancora poco esplorata della cultura italiana oltreoceano.
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