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Fra angustie di coscienza e ordine politico

2017 - Ledizioni

135 p.

  • "Fino alla metà del XX secolo il tema del giuramento 'civile' degli ecclesiastici era ancora di stretta attualità: l'istituto aveva, però, radici molto profonde, soprattutto nella tradizione storico-giuridica degli Stati sabaudi in epoca moderna, per passare poi alle vicende preunitarie ed alla sua formale abolizione da parte del Regno d'Italia nel 1871 con le Leggi delle guarentigie. [..] Attorno a tali vicende storico-politiche emergono nel breve volgere di alcuni mesi (dal novembre 1821 al settembre 1822) rilevanti problematiche giuridiche intorno alla legittimità dei giuramenti, alla loro natura "ecclesiastica" e all'importanza della dispensa concessa dal papa sotto forma di un vero e proprio atto di deroga di un canone imperativo contenuto nel Liber Extra. [...].
  • Tutto ciò si inserisce, inoltre, nel preciso contesto storico della Restaurazione sabauda, le cui vicende istituzionali, giuridiche e politiche costituiscono ormai da anni un terreno d'incontro di diverse prospettive storiografiche. A partire dall'importante contributo di Enrico Genta, sull'eclettismo giuridico della Restaurazione, si sono potuti cogliere alcuni caratteri delle istituzioni e della cultura giuridica del Regno di Sardegna, che erano rimasti sulla sfondo delle più tradizionali ricostruzioni". (Dal testo) [Testo dell'editore].

Anmerkungen zum Inhalt

  • V. 1, Il giuramento degli ecclesiastici all'inizio del regno di Carlo Felice (1821-1822).