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Il legame, spazio creativo tra chi è altro

2016 - Franco Angeli

28-35 p.

  • Da oltre quarant'anni in Argentina si sta lavorando ad un approccio psicoanalitico del concetto di legame (vinculo), ispirato dagli sviluppi teorico-clinici portati avanti da Isidoro Berenstein e Janine Puget. Questa prospettiva introduce nella teoria psicoanalitica alcune formulazioni che non vi erano incluse precedentemente né erano state ancora sviluppate e richiede un collegamento con altre discipline, quali la filosofia, l'antropologia e la storia della soggettività contemporanea. Questo lavoro ha comportato la decostruzione, riformulazione e invenzione di alcuni concetti, non soltanto riferiti alle relazioni e ai legami nelle famiglie e nelle coppie, ma a quello che è stato specificamente definito lo vincular (il legame). Questo termine descrive il lavoro che i soggetti compiono nel contesto delle relazioni, poiché per creare un legame con gli altri dobbiamo fare qualcosa con i cambiamenti determinati dalla loro presenza. Questo "fare" non è prevedibile ed è sempre sul punto di accadere, malgrado spesso
  • sia già accaduto in precedenza. Lo stesso vale per ciascuna seduta terapeutica, indipendentemente dal fatto che si tratti della prima, della seconda o della terza. Non siamo in grado di prevedere che cosa accadrà in questa seduta o nella successiva, e nemmeno quale sarà la prossima idea espressa dal nostro paziente. [Testo dell'editore].
  • Argentine psychoanalysts have been working on a link approach to psychoanalysis for more than forty years, inspired by Isidoro Berenstein's and Janine Puget's theoretical-clinical developments. It proposed an additional perspective of psychoanalytic theory with ideas that had not been previously developed or included. Bridges were built with other disciplines such as philosophy, anthropology and the history of contemporary subjectivity. This task has required the deconstruction, rethinking, and invention of some conceptualisations, not only of family and couple bonds or links, but of what was called "lo vincular" (the link) itself. The term "lo vincular" describes the work carried out by subjects in the context of links, for in order to create a link with others we must do something with the changes brought about by their presence. Such "doing" cannot be anticipated; it is always about to happen despite having happened often before. The same is true of each therapeutic session, no matter whether it is the fir
  • st, second, or third. We cannot foresee what will happen in this session or in the next, or even what our patient's next idea might be. [Publisher's Text].

Ist Teil von

Interazioni : clinica e ricerca psicoanalitica su individuo-coppia-famiglia : 44, 2, 2016