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Nuovi studi in onore di Marco Mortara nel secondo centenario della nascita, 1815-2015

2016 - Giuntina

246 p.

  • Includes bibliographical references.
  • Marco Mortara nacque a Viadana il 7 maggio 1815. Frequentò il liceo a Mantova ed entrò poi nel CollegioRabbinico di Padova, dove conseguì il Dottorato nel 1836, iniziando subito dopo a Mantova il suo ufficio, primadi Rabbino coadiutore e poi Maggiore, succedendo a Israel Claudio Cases quando questi morì nel 1842, caricache Mortara ricoprì fino alla morte nel 1894. A Mantova egli condusse una vita interamente dedicata allo studio,alla famiglia e alla comunità. Scrisse sermoni, testi per conferenze, elogi funebri, lettere e altre opere di varianatura, in parte edite e in parte inedite, collaborando con i principali periodici dell'epoca, italiani fra cui «Rivistaisraelitica», «L'Educatore israelitico», «Il Vessillo israelitico», «Il Corriere israelitico», e anche straniericome «Israelitische Annalen», «Archives israélites», «L'Univers israélite», firmandosi talvolta con lo pseudonimodi Doreš ṭov, Colui che ricerca il bene. Compendiò la concezione che aveva elaborato dell'ebraismo nel suo opusmagnum “Il pensier
  • israelitico” edito a Mantova nel 1892 due anni prima della morte. Introdotto dal suo maestroSamuel David Luzzatto al Collegio Rabbinico di Padova nello spirito scientifico e nell'apprezzamento dellaWissenschaft des Judentums tedesca, fu sempre in stretto contatto e collaborò con i suoi principali esponentid'oltralpe, che spesso gli chiedevano manoscritti rari e testi preziosi. Nato nell'anno della Restaurazione 1815,salutò con entusiasmo l'adesione di Mantova al Regno d'Italia. Elemento centrale del pensiero di Mortara ful'idea che l'emancipazione riconosciuta agli ebrei nel Regno d'Italia, comportasse una transizione dell'ebraismodall'originaria connotazione nazionale-religiosa a quella esclusivamente religiosa, con la conseguente capacitàd'integrarsi interamente nella vita nazionale italiana. Precursore del dialogo con le altre religioni e culture, sispense a Mantova il 6 febbraio 1894.Il presente Quaderno contiene gli Atti di un Convegno internazionale in suo onore celebrato nel secondo centenariodella
  • nascita a Viadana e Mantova rispettivamente il 7 e 8 maggio 2015. Dopo i nuovi contributi allo studio delrabbino mantovano, dati dal Convegno dell'AISG nel 2009, sul tema L'Ottocento ebraico in Italia fra tradizione einnovazione: la figura e l'opera di Marco Mortara, in questo volume si pubblicano nuovi studi che comprendonoquello di Ermanno Finzi su La comunità ebraica di Viadana e la genealogia dei Levi Mortara; Marida Brignanisu una disputa per la costruzione di una nuova sinagoga a Viadana. Bruno Di Porto fa il punto sullo Stato deglistudi su Marco Mordekai Mortara; Maurizio Bertolotti parla di Marco Mortara e la Patria, precisando come ilrabbino mantovano visse il suo patriottismo; Mauro Perani pubblica il manoscritto contenente un'ottantina diepitaffi in ebraico e italiano composti da Marco Mortara per ebrei della sua comunità; Ilaria Manni illustra larevisione, eseguita da Mortara su richiesta della Delegazione Austriaca regionale, di una bozza di Statuto per lacostituzione di una Comunione
  • Israelitica a Milano; Asher Salah ripercorre le vicende dello smembramento edella diaspora dei fondi che costituivano La biblioteca di Marco Mortara, veri tesori bibliografici manoscritti e astampa, finiti ad arricchire le biblioteche del mondo; Maddalena Del Bianco Cotrozzi focalizza la relazione chelega Marco Mortara e il Collegio Rabbinico di Padova; Matteo Bianchi illustra La versione italiana inedita eseguitada Marco Mortara del Tariag Miṣwot del riformatore tedesco Michael Creizenach, scoperta nell'Archivio dellaComunità Ebraica di Mantova e conservata in un manoscritto autografo, mentre Marta Porcedda pubblica alcuniSermoni inediti di Marco Mortara dai quali traspare la sua spiritualità, il suo attaccamento alla Bibbia, il suosenso civile, sociale e la sua umanità. L'ultimo contributo è quello di Stefano Patuzzi su come visse la comunitàebraica mantovana l'introduzione de L'organo in sinagoga negli anni del rabbino Marco Mortara, evidenziandoalcuni tratti distintivi dell'ebraismo italiano
  • dell'Ottocento.Mauro Perani è Professore Ordinario di Ebraico presso il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università diBologna, nella sede di Ravenna. Presidente della European Association for Jewish Studies dal 2006 al 2010 eattuale Presidente dell'Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo, dal 1984 lavora al “Progetto Ghenizàitaliana” e dal 2008 a quello del Corpus Epitaphiorum Hebraicorum Italiae da lui fondato. Nel 1993 ha ricevutodalla Hebrew University il Dottorato honoris causa per le sue ricerche sui manoscritti ebraici. La sua bibliografia,che conta decine di monografie e centinaia di articoli, è consultabile nel sito https://www.unibo.it/sitoweb/mauro.perani/pubblicazioni?tab=altreErmanno Finzi, ingegnere elettronico di formazione, impegnato in ambito universitario all'applicazione delletecnologie geofisiche alla diagnostica archeologica, da quasi un ventennio si occupa di storia delle comunitàebraiche in ambito padano, in particolare nel territorio mantovano. Negli ultimi anni
  • ha pubblicato studi di storiaebraica in varie riviste, alcuni contributi al testo Il “giardino degli ebrei”. Cimiteri ebraici del Mantovano (Giuntina,2008) e monografie dedicate alle comunità ebraiche di Rivarolo Mantovano, Sabbioneta, Viadana e Pomponesco. [Testo dell'editore[
  • Collected essays.