2002 - Leo S. Olschki
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La funzione di Aspasia" nei "Canti" ("fabula quanta fui")
P. 1000-1020
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Informationen
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In derselben Datei
- Saluto
- Premessa
- Leopardi e l'Accademia della Crusca
- Il viaggio come prova morale. Alcuni aspetti dell'ambiente di Vieusseux e del suo tempo
- Leopardi e le mediazioni giordaniane nel Carteggio Vieusseux
- Vieusseux e la diffusione delle opere di Leopardi
- La mancata collaborazione di Leopardi all'"Antologia"
- Leopardi e la cultura toscana del tempo
- Leopardi e Manzoni
- Montani e Leopardi
- Un amico ritrovato
- La "Crestomazia italiana" della prosa. Un'opera controcorrente
- La "Crestomazia" come occasione di lavoro poetico
- Dopo Eleandro
- Gli anni toscani dello "Zibaldone". Dalle figure della ricezione al tempo del silenzio
- L'indice fiorentino e gli indici dello "Zibaldolone"
- Sui canti fiorentini
- La funzione di Aspasia" nei "Canti" ("fabula quanta fui")
- Tristano
- Lepardi, Colletti e la "Storia del reame di Napoli"
- Leopardi e la "Storia romana" del Niebuhr
- Lo studio del mondo antico nell'"Antologia" del Vieusseux
- Monaldo e il liberalismo contemporaneo
- Tommaseo e Leopardi nell'ultimo soggiorno fiorentino
- Leopardi, Capponi e la "Palinodia"
- "Un libro terribile". L'ultimo Leopardi nei "Pensieri" e nell'"Epistolario" del Giusti
- "Mezz'ora di nobilità"
- Appendice - I "Paralipomeni" e l'ambiente fiorentino
- Appendice - Leopardi, Niccolò Puccini e "Raffaele d'Urbino"
- Indice dei nomi
