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Etica delle cure e chirurgia plastica

2015 - Franco Angeli

P. 107-120 p.

  • La chirurgia plastica soffre di una dicotomia fondamentale tra la chirurgia ricostruttiva (spesso considerata come la parte "terapeutica" e "nobile" della specializzazione) e chirurgia estetica (spesso considerato come la parte più commerciale). Ma la procedura medica è un processo unitario e sistematico, che può essere considerato completato solo con l'unione dei due concetti precedenti, prima con la guarigione, poi con la restituzione dell'integrità corporea persa spesso a seguito del trattamento curativo/demolitivo. È chiaro che il punto di vista obiettivo/soggettivo o ricostruttivo/estetico sono dicotomie che devono essere superate. Esse producono incomprensioni o possono addirittura possono danneggiare il ruolo della chirurgia plastica. La ricerca della bellezza non deve essere ridotta alla sua dimensione soggettiva o a una corsa verso una perfezione ideale. Il concetto di bellezza deve migliorare la qualità della vita in generale, nel tentativo di superare i problemi fisici e relazionali del paziente. I
  • n questo senso, la chirurgia estetica non risponde esclusivamente ai desideri patologici ma contribuisce allo sviluppo ontologico della persona.

Fa parte di

Rivista trimestrale di scienza della amministrazione : 4, 2015