2013 - Rubbettino
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La vita è bella (ad Auschwitz) : luogo della memoria e dell'amnesia
P. 69-84
- L'articolo prende in esame La vita è bella (1997) e la sua ricezione, considerando il film di Roberto Benigni al tempo stesso come un “luogo della memoria”, capace di sfidare alcune rimozioni storiche e di riportare l'attenzione degli spettatori sulle responsabilità del regime fascista nella persecuzione degli ebrei, e come un “luogo dell'amnesia”, che tramite i meccanismi narrativi della favola e della commedia tenta di pervenire a una impossibile “risoluzione indolore” del trauma di Auschwitz. [Testo dell'editore]
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Information
DOI: 10.1400/214238
ISSN: 2283-9852
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In this issue
- Il cinema della Shoah negli anni del grande silenzio (1945-1970) : un'introduzione
- Cinema, società italiana e percezione della Shoah nel primo dopoguerra (1945-1951) : nuove prospettive di ricerca
- Politica, memoria, identità : la ricezione italiana di Holocaust e Schindler's List
- La vita è bella (ad Auschwitz) : luogo della memoria e dell'amnesia
- L'erotica di Auschwitz : una genealogia della Nazi-Sexploitation italiana
- This Must Be the Memory : vent'anni di sguardi del cinema italiano sulla Shoah
- Il carrello di Kapò visto da qui : il film di Pontecorvo e la sua ricezione critica riletti in prospettiva
- Le rose di Ravensbrück : genere, memoria, documentario
- Costruzione della memoria e rappresentazioni sociali : l'immagine della Shoah nella stampa italiana (2012-2013)
- Il mancato museo della Shoah
- La Shoah nel cinema italiano : una ricognizione bibliografica
- Il cinema italiano e la Shoah : una filmografia (1945-2013)
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