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Farmaci per la sessualità femminile : dibattiti e sviluppi

2018 - Franco Angeli

5-28 p.

  • L'interesse scientifico per la sessualità femminile è cresciuto molto negli ultimi anni e questo ha dato avvio alla ricerca di nuovi trattamenti che coniugassero ausili farmacologici a psicoterapie. Questi sviluppi sono stati accompagnati da numerosi dibattiti tra i professionisti che vedono nella farmacologia un alleato per il lavoro clinico sulle disfunzioni sessuali e altri che hanno preso le distanze dalla potenziale medicalizzazione della sessualità femminile. Le critiche riguardano principalmente l'arbitraria definizione di cosa è normale in ambito sessuale, la dubbia efficacia e i potenziali effetti collaterali dei trattamenti farmacologici, il rischio di un massiccio ricorso al farmaco e del diffondersi di una visione meccanica della sessualità. Le stesse preoccupazioni potrebbero riguardare anche la medicalizzazione della sessualità maschile, ma molti clinici partono dal presupposto che la sessualità femminile è più complessa e pertanto non trattabile con singole molecole.
  • Sono stati condotti molteplici studi sull'efficacia di diverse opzioni farmacologiche per la sessualità femminile, ma i risultati sono ancora contrastanti. Ad oggi solo due molecole (flibanserina e ospemifene) sono approvate dalla Food and Drug Administration. Sulla flibanserina, ultima molecola approvata, esistono ancora molte resistenze e il numero delle prescrizioni è molto basso. La differenza tra farmacologia per la salute sessuale maschile e femminile appare evidente in questa rassegna. Per gli uomini esistono diverse soluzioni e sono in continuo aumento; inoltre, ogni nuova approvazione viene accolta positivamente nel panorama scientifico. Per le donne sembrano essere ancora molto presenti bias culturali e double standard che rischiano di ostacolare il lavoro sul benessere sessuale femminile. Quando si ha a che fare con le disfunzioni sessuali, siano esse maschili o femminili, è sempre fondamentale un approccio integrato che consideri tutte le componenti biopsicosociali coinvolte;
  • avere a disposizione soluzioni farmacologiche anche per le donne potrebbe rivelarsi molto utile da un punto di vista clinico, non perdendo di vista le altre componenti implicate. [Testo dell'editore].
  • The scientific interest for female sexuality has grown in the last years, leading to the research of new treatments in which pharmacological and psychotherapeutic therapies could be both implied. Debates around these developments have arisen between professionals who consider pharmaceuticals as allies for clinical work on sexual dysfunctions and others who take distance to the potential female sexuality medicalization. Critics are related mainly to the arbitrary definition of what is considered normal in sexuality, the uncertain efficacy and the potential side effects of pharmacologic treatments, the risk of medications abuse and the diffusion of mechanistic vision of sexuality. Despite the same concerns could be addressed to male sexuality medicalization as well, many clinicians thinks that female sexuality is more complex and, therefore, not treatable just with a pill. Several studies on different medications efficacy on female sexuality has been conducted, but results are still controversial.
  • Nowadays, only two medications (flibanserin and ospemifene) have been approved by Food and Drug Administration (FDA). On flibanserin, the last one approved by FDA, there are still boundaries and the prescriptions amount is still low. A This review shows a difference between pharmacotherapy for males and females' sexual health is highlighted in the present review. For males several solutions are already available and still increasing. Moreover, every new pill is welcomed on the scientific panorama. For females, cultural biases and double standards still seems to exist and could interfere with the work on female sexual health. The biopsychosocial approach is the gold standard in male and female sexual dysfunctions' treatment. The availability of pharmaceutic solutions also for women could be very useful for clinical work; taking into account the other variables as well. [Publisher's text].

Fa parte di

Rivista di sessuologia clinica : 2, 2018