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Il paesaggio degli arcivescovi : processi di trasformazione del territorio tra alto e basso Medioevo nelle Marche settentrionali

2017 - All'Insegna del Giglio

262 p. : ill.

  • La riappropriazione scientifica del tessuto storico, archeologico e ambientale di un paesaggio è il primo strumento di tutela per lo stesso. Si può fare archeologia del paesaggio basandosi soprattutto sulle fonti documentarie? Questo volume, dimostrando che ciò è possibile, si occupa di un'area medio-adriatica posta nella parte settentrionale della regione Marche in provincia di Pesaro e Urbino, al confine con l'Emilia-Romagna. Il territorio, costiero, è in gran parte vincolato dalla presenza di un parco naturale regionale. La zona è percorsa dalla strada consolare Flaminia e interessata dallo scalo marittimo di Focara (oggi Vallugola). Già in età romana il comprensorio era fiorente, costituendo un nodo viario e socio-economico d'interesse. Fu però nel Medioevo che queste terre si espressero al meglio, sotto il controllo degli arcivescovi di Ravenna.
  • Il volume, nella diacronia, ha indagato ogni sfaccettatura del paesaggio che si presenta: l'aspetto demico, l'assetto dell'habitat, l'entità delle coltivazioni e persino i nomi dei fondi agricoli e dei loro fittavoli bassomedievali. Attraverso questa indagine è possibile comprendere un contesto che vide attivi sette castelli: Gradara, Granarola, Fanano, Monte Corbino, Gabicce, Casteldimezzo, Fiorenzuola di Focara e tre pievi (San Cristoforo, San Pietro e Santa Sofia). Restituiamo, anche visivamente, un paesaggio medievale tra i più caratteristici dell'area adriatica, disposto a chiusura della Pianura Padana con il suo tratto di alta falesia. [Testo dell'editore].
  • Includes bibliographical references (pages 255-263) and indexes.