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Voci della vittoria

2015 - Donzelli Editore

210 p.

  • La Grande guerra è stato il primo conflitto del nostro paese di cui si conservi una memoria "sonora". Fin da subito si avvertì l'esigenza di salvaguardare il ricordo della tragedia appena vissuta attraverso il marmo dei monumenti o la carta e l'inchiostro delle memorie dei soldati. Ci fu chi però ebbe l'idea di affidare alla voce, a cui è legata così intimamente l'identità di ciascuno di noi, e alla parola dei protagonisti il compito di preservare e tramandare quella vittoria tanto discussa: tra il 1924 e il 1925, Rodolfo De Angelis, eclettica figura di artista, pensò di raccogliere le voci di coloro che avevano svolto un ruolo di primo piano nella guerra, invitandoli a declamare i propri celebri discorsi. Sarà questa discoteca, la raccolta La Parola dei Grandi, a costituire il nucleo della Discoteca di Stato che verrà istituita nel 1928. Quelle "voci storiche" (qui riunite nel cd allegato) sono una fonte di importanza unica: le parole di Luigi Cadorna, Armando Diaz, accanto a quelle di.
  • Vittorio Emanuele Orlando (la più antica registrazione di un primo ministro italiano) o di Luigi Pirandello, costituiscono una preziosa testimonianza. Si pensi, ad esempio, al documento di Cadorna: il generale non era certo felice di passare alla storia per il bollettino di Caporetto; e così, alla fine della lettura del testo originale, aggiunge una postilla in cui rimarca il successo finale della guerra, con l'intento di "attenuare" la tragicità di quella disfatta. Oltre a offrirci l'affresco di un'epoca (e il modo in cui venne allora "metabolizzata" la guerra), la raccolta si presenta come una galleria di "autoritratti sonori", nei quali alcuni dei personaggi che hanno fatto la nostra storia riflettono su se stessi e, scegliendo una particolare sfumatura, adottando un determinato accento, marcando una parola più di un'altra, di se stessi e delle proprie imprese tratteggiano il quadro che ritengono il più adeguato da lasciare in eredità agli italiani che verranno.
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