Una città portuale abbandonata : Siponto, indagini archeologiche 2000-2005

P. 321-335

• Informazioni

  Codice DOI: 10.1400/231350

  Permalink: http://digital.casalini.it/10.1400/231350
• Nello stesso volume

  • Premessa
  • L'Archeologia del costruito : un bilancio di trenta anni di ricerche e di discussioni metodologiche
  • Tecnologie medievali e ricerca archeologica
  • Monachesimo femminile nella Toscana occidentale : il caso di S. Maria di Montescudaio
  • Note sulla viabilità medievale e le sue infrastrutture (ponti e spedali) nel territorio fiorentino
  • Gli insediamenti fortificati nel territorio della Diocesi di Veroli : primi contributi
  • I monasteri di Sora e Val di Comino (Frosinone)
  • L'assetto urbanistico di Benevento tardoantica
  • Il territorio di Buonalbergo (Benevento) fra tarda antichità e medioevo
  • Il territorio di Montella (Avellino) tra Tarda Antichità e Medioevo
  • Per una carta archeologica medievale : L'Aquila e il territorio
  • Per una topografia medievale dell'alta valle dell'Aterno
  • Per una topografia medievale dell'altopiano di Navelli e della bassa valle dell'Aterno
  • Dati preliminari per una Carta Archeologica Medievale della città dell'Aquila : censimento e rilevamento dell'edilizia ecclesiastica e civile
  • Per una topografia medievale della valle del Raio
  • I centri urbani del Molise fra tarda antichità e medioevo
  • Strutture difensive e insediamenti nella Contea di Molise
  • Insediamenti fortificati e viabilità nel Molise in età medievale : il tratturo Pescasseroli-Candela
  • Una città portuale abbandonata : Siponto, indagini archeologiche 2000-2005
  • Un sistema per l'analisi del paesaggio medievale
  • L'archeologia medievale in Sicilia
  • Dinamiche insediative in Sicilia tra tarda antichità ed età bizantina : la provincia di Ragusa
  • Il Castello di Poggio Diana nella valle del Verdura (Ribera, Agrigento)
  • Indagini topografiche sulla fortificazione dell'isola di Molara (Olbia) : proposta di datazione ed ipotesi di inserimento nel quadro della strategia antiaraba successiva al sacco di Roma dell'846