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Il lettore distratto : leggere e comprendere nell'epoca degli schermi digitali

2022 - Firenze University Press

289 p.

  • Includes bibliographical references (p. 221-277) and index.
  • Nell'attuale contesto mediale, i dispositivi digitali sembrano mandare in crisi le tradizionali pratiche di studio e lettura. Sommersi dal sovraccarico cognitivo e dal diluvio di stimoli informativi, costantemente impegnati a scorrere schermi tattili, i lettori di oggi mostrano un approccio spesso “distratto”, affrettato, impaziente, si muovono sulla superficie del testo senza immergersi in profondità, con il rischio di una perdita della comprensione dei significati. A seguito della crescente diffusione della lettura digitale, fuori e dentro la scuola, i ricercatori sono chiamati a valutarne i punti di forza e debolezza, le prerogative e i rischi.
  • Le nuove modalità di lettura ristrutturano le nostre abitudini cognitive e il nostro pensiero? È meglio leggere su carta o in digitale? Per la lettura online servono nuove competenze? E come possiamo insegnare agli studenti a leggere criticamente sullo schermo? Sono solo alcuni dei quesiti ai quali questo volume, servendosi del contributo di saperi diversi che vanno dalla pedagogia agli studi sui media, dalla psicologia cognitiva alle neuroscienze, cercherà di rispondere, ponendosi tra le due posizioni contrastanti del “mito della superficialità”, evitando quindi l'ottimismo acritico nei riguardi del presente e del “mito della profondità”, rifuggendo così dall'idealizzazione nostalgica di un passato ormai perduto.
  • Andrea Nardi lavora presso l'Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE). Dottore di ricerca in Scienze della Formazione e Psicologia (M-PED/03) collabora al Laboratorio di Tecnologie Educative (LTE) dell'Università di Firenze ed è membro dell'editorial board della rivista scientifica Media Education, Studi, ricerche e buone pratiche (FUP). Si occupa prevalentemente di media education, tecnologie educative, testualità e media literacies. Altri interessi di ricerca comprendono l'evidence-based education e l'efficacia dei metodi didattici. Su questi temi ha pubblicato diversi lavori per riviste scientifiche nazionali e internazionali. [Testo dell'editore]
  • In the current media landscape, digital devices seem to undermine traditional learning and reading practices. Overwhelmed by cognitive overload and a flood of information stimuli, constantly busy scrolling through touch screens, today's readers often show a "distracted", hasty and “impatient” approach; they skim-read through text without in-depth comprehension, thus risking to miss out on the full understanding of meanings. Following the increased diffusion of digital reading, both inside and outside of schools, researchers are called upon to evaluate its strengths and weaknesses, prerogatives and risks.
  • Do the new reading modalities restructure our cognitive habits and our thinking? Is it better to read on paper or through digital texts? Does online reading require new competencies and skills? How can we teach students to read “critically” on the screen? These are just some of the questions which this volume will try to answer, benefiting from the contribution of various branches of knowledge ranging from pedagogy to media studies, from cognitive psychology to neuroscience; standing in between the two opposing views of the "myth of superficiality" and the "myth of depth", and avoiding both uncritical optimism regarding the present and nostalgic idealization of a past forever lost.
  • Andrea Nardi works at the National Institute of Documentation, Innovation and Educational Research (INDIRE). PhD in Educational Sciences and Psychology (M-PED/03) works with the Laboratory of Educational Technology (LTE) at the University of Florence and is a member of the editorial board of the scientific journal Media Education, Studies, research and good practices (FUP). He mainly deals with media education, educational technologies, textuality and media literacies. Other research interests concern evidence-based education and effectiveness of teaching methods. About these topics he has published several papers on national and international scientific journals. [Publisher's text]