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Il cibo come mezzo per una convivenza ostipitale : gli equilibri fragili del cotto e del crudo fra migranti e popolazione autoctona in un mercato di Palermo

2021 - Franco Angeli

55-71 p.

  • Questo articolo propone il concetto di ostipitalità (Derrida, 2000) per analizzare i collegamenti tra cibo, appartenenze e commensalità. L'osservazione partecipante e le interviste semistrutturate permettono di individuare, nelle diverse aree e tra le tipologie di attività commerciali del mercato di Ballarò, le forme di "convivenza armata" fra autoctoni e migranti e di relativa prevalenza del "cotto" e/o del "crudo". Se il cibo cotto è ospitale a determinate condizioni, il cibo crudo ha maggiori probabilità di stabilire ostipitalità durevole oltre che condizionata. A Ballarò la prevalenza degli esercizi commerciali del crudo sembra costituire un freno rispetto alla delocalizzazione degli ipermercati e ai processi di disembedding tra economia e vita sociale urbana (Polanyi, 1944; Giddens, 1991). [Testo dell'editore].
  • In this article, the researchers proposes the concept of hostipitality (Derrida, 2000) in the light of material culture, food and related eating practices, and examine the links between food, belonging and commensality. The participatory observation and the semistructured interviews of this research made it possible to mark the boundaries of the Ballarò, to identify the types of commercial activity, based on the "cooked" and / or "raw", distinguish the different market areas are also the forms of "armed coexistence" taking place between immigrants and autochthonous. If cooked food is hospitable under certain conditions, raw food is more likely to establish lasting as well as conditioned hostility. In any case, raw food stores are far more numerous in the Ballarò market, and constitute a brake on "delocalization" of hypermarkets and to "disembedding" (Polanyi, 1944; Anthony Giddens, 1991) of urban populations. [Publisher's text].

Forma parte de

Mondi migranti : 2, 2021