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La scrittura autoriflessiva : Una vita di Svevo e altri saggi : in appendice gli scritti di "Solaria" su Svevo

2021 - Metauro

349 p. : ill.

  • Includes bibliographical references (p. 339-343) and index.
  • L'autoriflessione e l'attitudine metadiscorsiva di Italo Svevo hanno radici lontane e si possono rintracciare nel romanzo "Una vita", prima opera narrativa dello scrittore non molto apprezzata al suo apparire nel 1892, e forse fra le meno studiate dalla critica sveviana. La dimensione autoriflessiva sottesa al romanzo rivela, infatti, come in un palinsesto gli inquietanti interrogativi che il giovane scrittore si pone in relazione al cambiamento in atto nella società otto/novecentesca, nella quale si vanno affermando sempre più interessi economici e commerciali che tendono a mettere in ombra i valori umanistici ed artistici. Al di là della "querelle" circa l'oggettività dell'opera d'arte nella quale si esaurisce il Naturalismo/Verismo mentre si va instaurando, come già notava Giovanni Verga, una civiltà di «Banche e Imprese industriali», Svevo si chiede se possa avere ancora spazio l'ipotesi stessa della narrabilità del mondo attraverso l'opera del poeta o del letterato.
  • Al lettore di fine Ottocento lo scrittore in erba Italo Svevo propone una riflessione sulla “vita” del metaforico personaggio, impiegato e letterato Alfonso Nitti, che si svolge nel segmento di civiltà fra i due secoli nel quale è in atto il prodursi di quella condizione storica che è stata definita «alienazione capitalistica». Allo stesso tempo, d'altronde, forse la vicenda del personaggio fittivo parla, più di quanto possa apparire, del proprio giovane autore e del suo rapporto con una vocazione letteraria che rischia di essere inattuale perché travolta da nuovi valori, non più custoditi dalla parola ma veicolati dal denaro. [Testo dell'editore]
  • I. Svevo (1861-1928).