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Telestes : an international journal of archaeomusicology and archaeology of sound

Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali
  • «Telestes» cerca di colmare il divario esistente tra l'ambito dell'archeologia musicale – i cui metodi sono più o meno presenti e radicati nel lavoro degli studiosi di musica e danza nel mondo antico – e le possibilità offerte dalle diverse prospettive emerse recentemente in altri campi di ricerca come l'archeologia, la storia dell'arte, l'archeologia della performance e gli studi sensoriali. Sebbene negli ultimi anni varie discipline accademiche abbiano dedicato una crescente attenzione alla musica e alla danza antiche, lo hanno fatto soprattutto concentrandosi sulle fonti scritte. Tuttavia, l'evidenza materiale – così come il suo contesto archeologico – dovrebbe svolgere un ruolo cruciale nell'analisi delle caratteristiche della musica e della danza nell'antichità.
  • Prendendo in considerazione le performances musicali e della danza nel mondo antico, questa rivista internazionale esplora la documentazione materiale e il suo contributo alla comprensione sia dei significati culturali e sociali della musica e della danza sia delle funzioni delle performances all'interno delle attività rituali e della vita quotidiana, al fine di ricostruire e analizzare le molteplici modalità e i contesti performativi nell'antichità. Pertanto, attraverso un approccio archeologico alla performance che colloca le attività musicali e di danza all'interno di uno spazio reale o simbolico, lo studio dell'evidenza materiale costituisce un prezioso ambito di indagine per gettare luce sul significato rituale e sulla funzione socioculturale degli eventi sonori e delle attività musicali e coreutiche, così come sul ruolo dei musicisti e musiciste e dei danzatori e danzatrici nel mondo antico.
  • «Telestes» mira anche a sollecitare lo studio degli strumenti musicali e degli oggetti sonori attraverso la lente di un'ampia varietà di discipline come l'antropologia e l'archeologia, includendo non soltanto gli studi sul suono e sull'acustica così come l'archeomusicologia e l'etnoarcheomusicologia, ma anche la storia delle religioni, la filologia, la storia, l'umanistica digitale e gli studi sul patrimonio culturale con le tecnologie e la digitalizzazione. La gamma dei diversi contesti presentati permette sia di ampliare le nostre conoscenze riguardo la documentazione di interesse musicale e coreutico sia di riflettere su come il suono possa aver contribuito a caratterizzare lo spazio sonoro di un luogo.
  • Indagando sul ruolo della musica e della danza come qualcosa di più di un semplice accompagnamento o di un mezzo di intrattenimento, il periodico contribuisce ad allargare lo sguardo sulle performances musicali e di danza mettendole in una relazione imprescindibile con gli aspetti rituali e con le credenze religiose e sociali di una data cultura. La rivista accoglie ricerche sull'area mediterranea e da altre regioni del mondo antico, come il Nord Europa, l'America centrale e meridionale, l'Africa, il Sud-Est asiatico e il Pacifico. Sono particolarmente apprezzati i contributi relativi a diversi periodi e l'approccio interdisciplinare e multidisciplinare. I contributi saranno redatti in inglese, ma saranno accettati anche in tedesco, in francese, in italiano e in spagnolo. Sono previsti anche numeri speciali dedicati a specifici temi di ricerca. [Testo dell'editore]
  • «Telestes» seeks to fill the gap between existing treatments of the subdiscipline of ‘archaeomusicology', or ‘music archaeology' – rooted quite self-consciously in the methods of ancient music and dance scholars – and the possibilities offered by the rather different perspectives that have recently emerged within archaeology, art history, archaeology of performance, and sensory studies. Although over the last decade various scholarly disciplines have devoted increasing attention to ancient music and dance, they have done so by focusing on textual sources. However, in reconstructing features of ancient music and dance performances, the evidence offered by material culture within its archaeological context, although overlooked in previous studies, should play a critical role.
  • Considering music and dance performances in the ancient world, this international journal explores material evidence for music and dance, and highlight the contribution of this evidence to a deeper understanding of the cultural and social meanings and functions of music and dance within activities of ritual and everyday life, reconstructing the many different ways and contexts in which they were experienced. Thus, through an archaeological approach to performance that places musical and dance activities within an actual or symbolic space, the study of material evidence of music and dance interests constitutes a valuable investigation that can shed light on the ritual meaning and social function of sonic events, as well as on the role of musicians and dancers in antiquity.
  • «Telestes» also aims to explore how the study of instruments and sound objects has involved a wide variety of disciplines within and beyond the boundaries of anthropology and archaeology, including sound and acoustics studies, archaeomusicology (such as, among others, ethnoarchaeomusicology), history of religion, classics, history, digital humanities, and digital heritage.
  • The range of different contexts presented allows us to improve our knowledge with regard not only to the nature of the evidence and the different forms of documentation and sources related to instruments and sound objects, but also how sound contributed to giving a contextualised sense of ritual and social place. Investigating the role of music and dance as more than a mere accompaniment or a means of entertainment, this journal is particularly revealing in terms of how musical and dance performances are intertwined and inseparable from ritual aspects, each serving as a structure and framework for the other and providing set forms of action that are related to the religious and social beliefs of a given culture.
  • The journal welcomes research on the broadly defined Mediterranean region and from other areas of the world, such as Northern Europe, Central and South America, Africa, Southeast Asia, and the Pacific Rim. Contributions pertaining to different periods are welcome. Cross-disciplinary and multi-disciplinary approaches would be particularly appreciated. The preferred language for the contributions is English, but other languages (including German, French, Italian and Spanish) are acceptable. Special issues focused on a specific research area are also envisaged. [Publisher's text]