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L'ultimo reduce : Aldo Luciani : memorie di un prigioniero nei Balcani

2019 - Tra le righe libri

103 p. : ill.

  • La prigionia di Aldo Luciani nel campo di concentramento di Bor, una località situata nel sud est della Serbia, fu una autentica tortura; la vita era resa impossibile dalla fame, dalle malattie e dalla crudezza dei metodi di sorveglianza adottati degli uomini delle SS. Dopo un anno di internamento e di sofferenze nel lager serbo, finalmente l'esercito dell'Armata Rossa arrivò a cacciare i tedeschi e a liberare i prigionieri italiani, che non vennero però rimpatriati, ma dovettero sopportare un nuovo periodo di detenzione in un campo di lavoro situato alla periferia della città di Izmail, un grosso centro alle foci del Danubio, tra la Moldavia e la Romania.
  • Dopo numerose peripezie, nell'ottobre del 1945 Aldo Luciani venne finalmente liberato e potè intraprendere il lungo viaggio che lo riportò in Italia. Gli eventi che hanno visto protagonista questo giovane poco più che ventenne, durante due diversi periodi di internamento, permettono di fare un raffronto fra i metodi di privazione della libertà propri dei tedeschi e quelli dei russi, nonché fra le diverse psicologie dei carcerieri. Si potrà conoscere anche la terribile sofferenza del folto gruppo di prigionieri italiani per la mancanza di cibo. La parola fame ricorre infatti di frequente nel racconto di Aldo Luciani. Scorrendo le pagine di questo diario potremo renderci conto infine dell'asprezza delle guerra combattuta nei Balcani; una guerra iniziata nell'estate del 1940 e terminata alla fine dell'anno 1945. [Testo dell'editore]